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Dormire bene e nella giusta quantità è fondamentale per la crescita di un bambino e per permettergli uno sviluppo psico-fisico adeguato e senza complicazioni. Secondo i dati del centro di medicina del sonno dell’IRCCS Auxologico sembra che il 27% dei bambini in età scolare, e oltre il 45% degli adolescenti, dorme poco rispetto a quanto raccomandato per la loro fascia d’età. Le motivazioni, nell’80% dei casi, trovano riscontro in uno stile di vita poco salutare. Dati quasi “allarmanti” considerando i risultati di recenti studi che hanno evidenziato come le alterazioni del sonno possano incrementare il rischio cardiovascolare anche in età pediatrica (tenendo presente le implicazioni possibili durante e dopo la crescita).

Come mai i disturbi del sonno nei ragazzi sono sempre più frequenti?

Le motivazioni dell’alterazione del sonno possono essere differenti, ma secondo le ultime stime sembra che l’80% sia riconducibile a stili di vita scorretti sin dalla tenera età, come un’alimentazione non bilanciata, l’eccessiva esposizione a luci artificiali in ore serali (per esempio l’uso di tablet e PC prima di andare a dormire) o una scarsa o assente attività fisica. Una restante percentuale può essere legata a normali processi fisiologici e prevalentemente individuali: alcuni bambini possono manifestare “incubi e paure” come una normale fase di sviluppo infantile.

Incidono nell’alterazione del ritmo sonno-veglia, in ogni caso, anche i fattori legati alla società (nuove abitudini, avvicinamento agli strumenti tecnologici in tenera età) come evidenziato da Paola Mattaliato, neurologo, specializzata in medicina del sonno presso l’IRCCS Auxologico, in un’intervista per il giornale Sanità Informazione, che ha evidenziato come sia gradualmente aumentata la tendenza a dormire meno fino a un’ora e mezzo circa rispetto al passato.

Restando nella fascia d’età adolescenziale si possono evidenziare alcune ragioni fisiologiche (per esempio la tendenza dei ragazzi di spostare il sonno più avanti, alterando il “ritmo biologico”, preferendo la seconda parte della notte per dormire e di conseguenza svegliarsi più tardi e con difficoltà nelle prime ore del mattino).
Non meno importanti le nuove abitudini dettate dall’arrivo del Covid, con la didattica a distanza, l’abitudine a stare più tempo in casa e fare meno sport e l’utilizzo ininterrotto dei supporti digitali.

I consigli degli esperti su come dormire bene e agevolare il corretto ritmo sonno veglia

Per agevolare un corretto ritmo sonno-veglia gli specialisti del centro di medicina del sonno dell’IRCCS Auxologico consigliano delle buone pratiche utili a riconquistare il sonno perduto.

Puntualità

Il corpo è abitudinario, per questo cambiare frequentemente orari non fa bene alla salute e non aiuta a dormire meglio. L’ideale sarebbe andare a dormire e svegliarsi sempre nello stesso orario. Le trasgressioni sono ok, ma con moderazione per non farle diventare un’abitudine.

Studio e sport: solo durante il giorno

L’attività fisica, e più in generale lo svolgimento di attività stimolanti, provoca la produzione di endorfine e favorisce il rilassamento (e il conseguente riposo notturno). Ma l’ideale sarebbe quello di svolgerle almeno tre ore prima il momento di andare a dormire. L’attività fisica stimola l’attivazione dei neuroni (oltre che i muscoli) e prepara il corpo a uno sforzo contrastando il rilassamento che invece è indispensabile per il sonno.

Mettere off su tutti gli strumenti elettronici

Il nostro corpo è programmato: luce vuol dire giorno, di notte si dorme. Il corpo risponde fisiologicamente agli stimoli luminosi. Con il proliferare della tv, dei computer e ora dei smartphone sempre connessi, le nostre abitudini sono cambiate, ma non la reazione del nostro cervello quando viene esposto a fonti di luci artificiali che alterano la produzione di melatonina, un ormone che può modificare il ritmo del sonno. Inoltre questi strumenti permettono di svolgere attività che richiedono attenzione (come guardare un film, chattare o curiosare sui social, specialmente gli adolescenti) stimolando il cervello e provocando il rilascio di adrenalina, la quale contrasta il sonno in maniera prepotente.

Non svolgere altre attività a letto

Il nostro corpo, come anticipato, è programmato: per questo una buona abitudine è quella di non studiare a letto e non svolgere altre attività diverse dal dormire. Il cervello del ragazzo deve associare il letto al riposo notturno.

Cenare in maniera leggera evitando cibi pesanti

E’ ormai buona abitudine per tutti, ancora di più per i giovani, evitare cibi pesanti a cena. Mangiare male influisce fortemente sul sonno. Cene abbondanti e consumo di cibi ad altro contenuto di grassi o junk food richiedono all’organismo un’attività più intensa per la digestione ostacolando il sonno.

La Redazione: le informazioni contenute in questa pagina non sostituiscono assolutamente il parere o le indicazioni di un medico, ma rappresentano una raccolta di dati da fonti selezionate. In caso di necessità è sempre consigliato contattare il proprio medico.

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