Roma ha ospitato il Global Welfare Summit 2025, uno degli appuntamenti di riferimento per il dibattito nazionale sul futuro del welfare in Italia.
L’evento, tenutosi il 23 ottobre e giunto alla sua seconda edizione, ha riunito alcuni dei principali protagonisti del sistema welfare, tra istituzioni, parti sociali, imprese e comunità scientifica, per confrontarsi su un concetto sempre più importante: il “Global Welfare”. Al centro del dibattito, temi che spaziano dalla previdenza alla sanità, dalle coperture per i grandi rischi alla sfida della work life integration, con l’obiettivo comune di individuare modelli di sviluppo che siano al contempo innovativi, inclusivi e sostenibili.
L’evento, promosso dall’Osservatorio Italian Welfare, ha visto la partecipazione di figure di rilievo come il giornalista e scrittore Federico Rampini, intervenuto sulle nuove frontiere del lavoro e della geopolitica, e rappresentanti di vertice delle parti sociali e dei fondi di settore, tra cui Daniela Fumarola (Segretaria Generale CISL), Marco Barbieri (Segretario Generale Confcommercio Imprese per l’Italia), Renato Loiero (Consigliere per le politiche di bilancio del Presidente del Consiglio dei ministri). Insieme a loro, numerosi e importanti rappresentanti di enti, istituzioni e aziende, che hanno contribuito al dibattito con spunti, idee e proposte. Le loro voci hanno animato un confronto serrato sui pilastri del Global Welfare e sui tanti temi di interesse sociale: dal futuro del lavoro e delle politiche industriali, alla sfida dell’educazione al welfare. Gli approfondimenti si sono concentrati su argomenti di forte interesse collettivo: le politiche di welfare e l’impatto sulla sostenibilità sociale, l’impatto dell’innovazione sul lavoro e sul welfare e l’impatto delle tecnologie della longevità sul benessere delle persone, fino ai workshop tematici che hanno analizzato la sanità integrativa, la previdenza complementare, l’innovazione tecnologica e il welfare integrato.
Tra gli ospiti anche Metasalute, che ha portato la propria esperienza come uno dei Fondi Sanitari più grandi e importanti del panorama nazionale.

LA SANITA’ INTEGRATIVA E IL WELFARE CONTRATTUALE
L’esperienza del Fondo Metasalute è stata raccontata dal Direttore del Fondo Laura Ascione all’interno del workshop “La sanità integrativa nel quadro dell’evoluzione e della diffusione del Welfare contrattuale”. Moderato da Alessandro Viale (Responsabile commerciale e sviluppo offerta persone Intesa Sanpaolo Protezione), il panel ha esplorato il crescente ruolo della sanità integrativa nel welfare contrattuale che oggi garantisce tutele a oltre 16 milioni di cittadini e lavoratori.
Il Direttore ha condiviso la visione del Fondo, che oggi rappresenta uno dei principali attori di natura contrattuale in Italia per numero di assistiti e prestazioni erogate: “Oggi parlare di sanità integrativa non significa solo parlare di salute. Parliamo di uno strumento che si è evoluto nel tempo e che sempre più deve dialogare con il SSN per costruire un modello integrato e sostenibile che possa realmente ricoprire il ruolo di ‘secondo pilastro’ nel sistema sanitario italiano. L’esperienza del CCNL metalmeccanico è un esempio concreto di come la contrattazione possa identificare i bisogni e tradurli in strumenti di welfare reali, come l’estensione della tutela sanitaria ai familiari (oggi oltre 341.000 familiari con copertura gratuita) e ai pensionati. Queste scelte riflettono una visione basata sull’ascolto, che si concretizza anche nei ‘Progetti Speciali’, ossia prestazioni straordinarie aggiuntive rispetto al piano sanitario ed erogate direttamente dal Fondo, come il sostegno alle famiglie con figli affetti da autismo o DSA o la campagna di prevenzione dermatologica in collaborazione con la LILT. E parlando di prevenzione: noi sappiamo che la cultura della prevenzione si costruisce con la conoscenza, e un Fondo sanitario contrattuale può svolgere un ruolo importante come moltiplicatore di consapevolezza. La sanità integrativa non è l’alternativa al sistema pubblico: è una sua alleata, uno strumento per garantire continuità di cura, accessibilità e cultura della prevenzione.”
“Il tema della prevenzione si concretizza, oltre che con le prestazioni sanitarie dedicate, anche con il progetto di prevenzione primaria “Regala un’ora di prevenzione”: una serie di webinar, erogati in collaborazione con la LILT, rivolti alle aziende, e di conseguenza ai lavoratori, dedicati alla promozione dei corretti stili di vita“, racconta il Direttore.
Il confronto è stato arricchito dagli interventi di autorevoli protagonisti del mondo del lavoro e della contrattazione, che hanno enfatizzato la necessità di un’azione congiunta e concreta per il futuro del welfare italiano.
Un punto di vista complementare è arrivato da Agostino Di Maio, Direttore Generale di Assolavoro Confindustria, che ha evidenziato l’evoluzione dei bisogni dei lavoratori in un mercato del lavoro sempre più mobile. “Oggi in un colloquio di lavoro, prima ancora della retribuzione, si chiedono gli strumenti di welfare. Le carriere sono frammentate, i bisogni cambiano e anche la sanità integrativa deve adattarsi, offrendo prestazioni mirate a tipologie diverse di lavoratori”.
Interviene poi Jorge Torre, responsabile della contrattazione sociale e del rapporto con il welfare contrattuale della CGIL, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di equilibrio tra salario e welfare: “Il welfare non deve sostituirsi al salario, ma camminare insieme ad esso. Bisogna interrogarsi se oggi la scelta del welfare sia dettata da vantaggi fiscali o da reali bisogni dei lavoratori. La sostenibilità dei fondi sanitari integrativi è strettamente legata alla tenuta del sistema pubblico: se il primo pilastro non regge, non regge neppure il secondo. Per questo non si può pensare a un potenziamento del welfare senza adeguate misure che migliorino l’attuale sistema”.
Conclude gli interventi Cesare Damiano, già Ministro del Lavoro e Presidente dell’Associazione Lavoro e Welfare, che ha sottolineato come il welfare si trovi oggi in una fase di profonda trasformazione. «Per la prima volta – ha detto – siamo davanti a un cambiamento che non è progressivo, ma di rottura. Il welfare pubblico resta fondamentale, ma per mantenerne la qualità serve un’alleanza virtuosa tra pubblico e privato, fondata su regole chiare e su un rafforzamento dei fondi contrattuali e bilaterali».

UN MODELLO PER IL FUTURO
Il Global Welfare Summit 2025 ha confermato la centralità della sanità integrativa nel dibattito sul welfare italiano. Dalle testimonianze emerse, appare chiaro che il futuro passa da un’integrazione sempre più stretta tra pubblico e privato, capace di garantire accessibilità, prevenzione e sostenibilità.
L ‘esperienza di Metasalute si pone come un modello concreto di come la mutualità e la solidarietà, ancorate alla contrattazione collettiva, possano essere una chiave per una sanità più accessibile e un benessere sociale diffuso.
Per ulteriori approfondimenti sull’evento:
- Sito ufficiale “Global Welfare Summit“
- Sito web “Osservatorio Italian Welfare“