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Si è svolto nei primi giorni di febbraio, a Firenze, l’Annual Meeting di studio dedicato alle forme sociosanitarie integrative promosso da Itinerari Previdenziali dal titolo “Le prospettive della sanità privata integrativa del SSN tra vincoli di finanza pubblica e invecchiamento“. L’incontro ha visto la partecipazione di figure rilevanti nel settore della sanità integrativa e del welfare, compreso il Presidente del Fondo Metasalute Massimiliano Nobis.

La riunione ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra esperti e operatori del settore, in un contesto sempre più complesso per il Servizio Sanitario Nazionale, gravato da crescenti vincoli di bilancio e dalla necessità di rispondere alle esigenze di una popolazione che invecchia rapidamente.

Il contesto attuale e le sfide della sanità integrativa

Secondo il 12° Rapporto di Itinerari Previdenziali, l’attuale scenario economico e demografico richiede una forte integrazione tra welfare pubblico e privato. Il Piano Strutturale di Bilancio 2025/2029 impone la riduzione del deficit annuo e del debito pubblico, limitando di fatto le possibilità di espansione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). L’invecchiamento della popolazione aggrava ulteriormente la situazione: entro il 2050 il 34,5% degli italiani avrà più di 65 anni, con un conseguente aumento della domanda di cure e assistenza.

Nonostante la crescente adesione ai fondi sanitari integrativi – oltre 16,2 milioni di iscritti e più di 320 forme esistenti – il settore è ancora privo di una legge quadro che ne definisca chiaramente il perimetro di azione, il monitoraggio e la vigilanza. La mancanza di un sistema strutturato di regole e tutele potrebbe compromettere il ruolo fondamentale che questi fondi potrebbero svolgere nel supportare il SSN, ridurre le liste di attesa e proporsi come uno strumento di welfare non solo sanitario, ma “sociosanitario”.

Il ruolo delle prestazioni Lea ed extra Lea e l’importanza della prevenzione

Durante l’incontro si è evidenziata l’importanza dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) e delle prestazioni extra Lea nel contesto della sanità integrativa in Italia. È stabilito che tali forme di sanità devono offrire almeno il 20% di prestazioni extra Lea, che possono includere servizi come l’odontoiatria, il recupero della salute e le prestazioni sociali. Queste ultime sono fondamentali per rispondere alle crescenti necessità sanitarie e socioassistenziali di una popolazione in costante invecchiamento. In questa categoria rientra la Long Term Care (LTC), la copertura per la non autosufficienza, che rappresenta una delle sfide più grandi per il welfare sanitario. Attualmente, molte delle prestazioni necessarie per gli anziani non autosufficienti non sono coperte dal SSN, rendendo indispensabile l’intervento della sanità integrativa. La possibilità di includere le protezioni LTC nei fondi sanitari o nei fondi pensione, creando un sistema a ripartizione per coprire almeno il 60% della popolazione, è una delle proposte avanzate dagli esperti.

La prevenzione è stata un altro tema centrale della discussione. Oggi il sistema sanitario italiano investe ancora troppo poco in prevenzione, nonostante il 70% della spesa sanitaria sia impiegato per la gestione delle cronicità, molte delle quali prevenibili attraverso corretti stili di vita e screening precoci. Gli esperti hanno sottolineato l’importanza di una maggiore collaborazione tra pubblico e privato per diffondere la cultura della prevenzione, migliorare la qualità della vita dei cittadini e ridurre i costi sanitari a lungo termine.

Le necessità di una riforma normativa e il ruolo dell’Osservatorio Nazionale

Dal punto di vista normativo sono stati discussi i due decreti ministeriali più recenti che hanno prima istituito l’Osservatorio Nazionale Permanente dei Fondi Sanitari Integrativi e poi introdotto il Cruscotto delle Prestazioni per il monitoraggio delle prestazioni erogate dai fondi sanitari integrativi. Questi strumenti rappresentano un primo passo verso una maggiore trasparenza, ma da soli non bastano a colmare il vuoto normativo esistente.

La necessità di una legge quadro specifica è stata ribadita più volte dai partecipanti al convegno. Una regolamentazione chiara potrebbe garantire una gestione più efficace dei fondi, ma anche rafforzare il sistema sociosanitario nel suo complesso e incoraggiare maggiore partecipazione e fiducia nel settore della sanità integrativa.

Tra i relatori il Presidente del Fondo Metasalute Massimiliano Nobis: “Prevenzione e integrazione le parole chiave”.

Durante il convegno è intervenuto il Presidente di Metasalute Massimiliano Nobis che ha illustrato i numeri del Fondo, le prestazioni riconosciute e l’attenzione alla sostenibilità. Ha successivamente presentato i progetti, nel solco del ruolo integrativo al SSN: “È nel rapporto tra pubblico, secondo pilastro e privato che occorre fare un passo avanti concreto. Dobbiamo identificare i punti critici del nostro sistema e intervenire per migliorare la qualità e l’accessibilità delle cure”. Tra gli esempi riportati il Presidente identifica il tema delle prestazioni Lea ed extra Lea, evidenziando la necessità di una loro ridefinizione: “Oggi il nostro Fondo eroga quasi il 50% delle prestazioni in extra Lea, principalmente in ambito odontoiatrico e sociosanitario, mentre tra le più utilizzate, a circa il 40%, ci sono quelle extraospedaliere che attualmente qualcuno definisce “sostitutive” e non “integrative”. Sarebbe giusto, come anticipai qualche tempo fa, avviare un dibattito serio sulla loro classificazione, tenendo conto delle reali necessità della popolazione e delle peculiarità territoriali. Una prestazione potrebbe essere Lea in una Regione ed extra Lea in un’altra: dobbiamo garantire un sistema più flessibile e adattabile alle esigenze concrete dei cittadini“.

Sul tema del rapporto tra Fondi e istituzioni, Nobis ha sottolineato l’importanza della partecipazione di Metasalute nell’Osservatorio sui fondi promosso dal Ministero della Salute: “Essere tra i quattro enti selezionati per far parte dell’Osservatorio Nazionale dei Fondi Sanitari Integrativi è un riconoscimento del nostro impegno. In più collaboriamo con Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, insieme ad altri fondi, partecipando al Laboratorio sulla Sanità Integrativa. Il nostro coinvolgimento in queste attività rappresenta una preziosa occasione per condividere esperienze, individuare aree di collaborazione e promuovere modelli di welfare innovativi, sostenibili e correttamente integrati. Da considerare con attenzione anche il crescere delle cosiddette prestazioni sanitarie di “frequenza” legate alla malattie croniche e alla prevenzione

Un focus importante è stato dedicato alla prevenzione, che il Fondo promuove attraverso iniziative specifiche e dedicate: “I Fondi possono giocare un ruolo chiave nel sostegno alla prevenzione. Crediamo che un passo importante sia quello di iniziare a creare una cultura della prevenzione. Una popolazione più sana avrebbe un impatto meno forte sul sistema sanitario e permetterebbe di razionalizzare le spese e dunque di riorganizzare l’erogazione dei servizi e delle risorse economiche per definire interventi più mirati ed efficaci. Già dallo scorso anno abbiamo avviato una serie di iniziative dedicate alla prevenzione primaria e secondaria insieme alla LILT, con l’erogazione di webinar dedicati alla salute con la partecipazione di medici ed esperti e con la possibilità di usufruire di una visita di prevenzione dermatologica in forma gratuita per tutti i lavoratori”.

Anche il tema della Long Term Care sarà affrontato dal Fondo Metasalute, sapendo, come ha sottolineato il Presidente, che ci sono ancora domande aperte sulla sua copertura. Tutela il lavoratore solo durante il periodo lavorativo o anche dopo la maturazione della pensione? Come si possono garantire anche i periodi non lavorati?  La prestazione riconosciuta è esclusivamente un sostengo economico o anche sanitario? Le risorse raccolte e  accantonate possono essere valorizzate in sinergia con i Fondi negoziali pensionistici?

Il Presidente ha infine parlato della necessità di una formazione specifica per i consiglieri dei fondi: “L’attuale modello di welfare complementare dovrà essere pronto a rispondere alle nuove esigenze. Per affrontare al meglio le sfide future e per garantire una gestione efficace dei fondi sanitari, sarà essenziale investire nella formazione. Una governance consapevole e preparata è il pilastro per un sistema più solido, che sappia affrontare i cambiamenti in atto e garantire soluzioni efficaci per le generazioni future”.

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